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Sono un professionista del settore informatico a 360°. Da oltre 20 anni lavoro come consulente informatico in veste di sviluppatore e sistemista in ambiente Windows (e non solo). Seguo il progetto fin dall'analisi alla messa in produzione occupandomi di tutto compreso la parte grafica. Se vuoi conoscere meglio i miei skills vai a questa pagina).

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mercoledì 4 luglio 2018

Come modificare la cartella di Google Drive

Modificare la cartella di Google Drive

Cos'è Google Drive

Google mette a disposizione uno spazio disco a tutti gli utenti privati o aziendali (con limitazioni differenti) e, oltre a poter creare diversi tipi di file ed avere la possibilità di condividerli, possiamo utilizzare lo spazio per sincronizzare i file con quelli del nostro PC.
Il vantaggio è che ad ogni modifica fatta sul Cloud avremo sempre la situazione aggiornata sul PC e viceversa. Altro vantaggio è che se configuriamo la sincronizzazione su più PC (ad esempio il nostro portatile ed il PC di casa) facendo una modifica o aggiungendo un file sulla cartella sincronizzata di Google Drive di un PC troveremo la stessa modifica sul Cloud e sul secondo PC.

Sincronizzazione dei file del PC

Questa operazione viene eseguita da un Agent (un piccolo software che funziona in background) che una volta installato si occuperà di tutto.

Oltre a chiedervi quali delle vostre cartelle volete salvare nel Cloud, per default, viene utilizza una cartella locale per allocare i vostri file presenti sul Cloud in locale in modo che possiate lavorarci anche offline. La cartella di default è "Google Drive" sotto la cartella del vostro profilo utente.
Per i più esigenti e per motivi di organizzazione, potrebbe essere utile indicare una carella differente da quella di default e va indicata durante l'installazione.

Se state installando e siete ancora in tempo passate subito alla configurazione Account altrimenti, se avete già installato il software, è possibile tornare alla selezione di una cartella differente Scollegando prima l'account per poi riconfigurarlo.

Scollegate l'Account Google da Google Drive

Cliccare sull'icona della nuvoletta presente nell'area delle notifiche e cliccare sul menu (i tre puntini verticali) e selezionare "Preferenze".


Andare in Impostazioni e selezionare "SCOLLEGA ACCOUNT" e confermare l'operazione.


Configurazione Account

Una volta scollegato l'account si potrà ripetere la procedura iniziale indicando nuovamente il proprio account Google e collegandolo digitando la propria password.

Indicare le proprie preferenze sui file da backuppare..

Fare particolarmente attenzione al prossimo passaggio perché è quello in cui andiamo a modificare il percorso in cui vogliamo ritrovare il contenuto presente nel Cloud.
Il consiglio è di creare una nuova cartella perché se puntiamo ad una cartella già utilizzata potrebbero esserci problemi nella sincronizzazione ad es. se è già presente una struttura file uguale a quella che vogliamo ripristinare una volta terminata la sincronizzazione potremmo ritrovandoci con file doppi magari rinominati con (1) alla fine.

Terminata la configurazione si avvierà la sincronizzazione che si occuperà di mantenere la situazione aggiornata.


Link utili:
Google Drive: https://drive.google.com
Programma di Backup e sincronizzazione: https://www.google.com/intl/it_ALL/drive/download/



















lunedì 2 luglio 2018

SMS da Web con Android

Invia SMS dal tuo computer con Messaggi per il Web




Ecco una novità che da pochissimo sembrerebbe sia stata rilasciata per tutti..
Ormai molti hanno scoperto la comodità di utilizzare WhatsApp/WA Business dal PC utilizzando l'interfaccia Web (è anche possibile scaricare ed installare una versione per computer).
Ora è possibile utilizzare l'interfaccia web dal PC anche per gli SMS con l'app ufficiale di Android 👍🏻

Come accedere alla funzione

Entrate nel Play Store e cercare l'App Messaggi di Google. Se sul proprio device (smartphone o tablet) non è presente l'App Messaggi dovrete installarla altrimenti verificare che sia aggiornata.
Ora, avviando l'applicazione (se non è già stato fatto) verrete inviatati a scoprire la nuova funzionalità ..

A questo punto, selezionando "PROVA" verrete portati alla pagina di configurazione che è possibile raggiungere anche tramite il menu presente nella schermata dell'elenco principale dei messaggi con la voce "Messaggi per il Web".


A questo punto vi viene indicato il link che va aperto dal PC (memorizzatelo tra i vostri preferiti) in modo da attivare la richiesta di collegamento con il vostro Device (https://messages.android.com).




Controllare i messaggi sul computer

Una volta aperto il link messages.android.com dal PC ed aver aperto la funzione "Messaggi per il Web" dal tuo Device, da quest'ultimo selezionare la voce "SCANSIONA CODICE QR". Si attiverà la fotocamera che va puntata sul Display del PC come indicato dalle istruzioni.


Come si presenta

Una volta che il collegamento è avvenuto, sul PC verrà visualizzata l'interfaccia che vi permetterà di gestire i vostri SMS.

Esattamente come succede in WhatsApp, il layout lo ricorda molto, sulla sinistra troviamo le ultime conversazioni effettuate e una volta selezionato la conversazione desiderata vedremo i dettagli sulla destra.

In basso a destra troviamo gli strumenti che ci permetteranno di inviare i nostri messaggi.
Se abbiamo un Device dual-sim sarà possibile inviare messaggi selezionando la nostra preferenza.
ATTENZIONE: Attualmente NON viene selezionata in automatico la SIM a cui sono arrivati i messaggi quindi per non confondere i vostri interlocutori fate attenzione a non rispondere da un numero che magari nemmeno hanno.

Non solo testo
Gli SMS si sono evoluti e come gli IM ora è possibile utilizzare gli Smile.

Oltre agli Smile è possibile inserire Gif animate o immagini ma in questo caso non verranno veicolati come SMS ma come MMS ovvero messaggi multimediali.

Ulteriori precisazioni doverose:

  • Attenzione al numero di caratteri che inserite: Alcuni telefoni trasformano gli SMS automaticamente in MMS al superamento di un certo numero di caratteri. Questo non sembra capiti con questa applicazione ma fateci ugualmente caso per evitare invii non desiderati.
  • Inviando immagini (animate e non) : il messaggio diventa automaticamente un MMS
Se tutto funziona correttamente la modalità di invio viene indicata direttamente dal pulsante
(SMSo )

Link utili

Pagina web: https://messages.android.com
Messaggi su Play Store: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.google.android.apps.messaging








lunedì 11 giugno 2018

Disabilitare l'autofill di chrome e Opera

Di seguito una semplice best-practice su come, in modo forzato, disabilitare il completamento automatico sui campi utente,password ed email sui browser Chrome e Opera.




Solitamente infatti, è prevista la possibilità di disabilitare l'autocompletamento aggiungendo l'attributo autocomplete="off" al form o al campo input.

<form autocomplete="off">
</form>

Nel caso specifico dei campi sopracitati, Chrome ed Opera non sono molto diligenti e presentano in automatico, in alcune situazioni, delle informazioni di accesso in un contesto che non è quello corretto come ad esempio quando stiamo configurando degli utenti nella nostra applicazione.
Questo comportamento ci obbliga puntualmente a cancellare i dati suggeriti ad ogni inserimento o modifica.

Per poter ovviare a questo problema è sufficiente adattare la seguente soluzione.

Si tratta di inserire i seguenti campi fake e nascosti all'inizio del nostro form.


<!-- fake fields are a workaround for chrome autofill getting the wrong fields -->
<input style="display:none" type="text" name="fakeusernameremembered"/>
<input style="display:none" type="password" name="fakepasswordremembered"/>
Questo indirizzerà l'attenzione del browser su dei campi che non ci interessano permettendoci di inserire a nostra discrezione quelli corretti senza suggerimenti.

lunedì 26 marzo 2018

Google Cloud Platform - Cloud onBoard - Milano

Impara a costruire il futuro con Google Cloud Platform

HashTag: #GoogleCloudOnBoard
Seguire personalmente tutte le evoluzioni della tecnologia è praticamente impossibile.
Sono venuto a conoscenza dell'evento in oggetto e ho colto subito l'occasione.

Si tratta di Cloud OnBoard, una giornata gratuita di training strutturata per fornire step-by-step un’introduzione tecnica a Google Cloud Platform (GCP). 
Seguendo un'agenda molto ricca, abbiamo potuto visionare diverse presentazioni, ci sono state  sessioni hands-on e demo atte a visionare con i propri occhi i prodotti come Google App Engine, Datastore, Storage, Kubernetes Engine, Compute Engine e Network, Big Data e Machine Learning.

Prima di tutto devo fare i complimenti a Lorenzo Ridi (Software Engineer and Technical Trainer @Noovle) che ha sostenuto praticamente tutto l'evento senza farlo diventare noioso.

Ci sono stati momenti ludici per dimostrare l'efficienza dei sistemi e un sacco di informazioni riguardo una tonnellata di elementi presenti in tutto il sistema . Un sacco di icone e nomi da ricordare più un'infinità di API su cui si è sorvolato per motivi di tempo.
L'impressione è quella che con pochi passaggi e senza nessuna riga di codice si riesca a fare tantissime cose veramente fantastiche.
Google infatti mette a disposizione l'infrastruttura tecnologicamente più avanzata al mondo con strumenti che non hanno pari in grado di gestire notevoli carichi sia dal punto di vista di prestazioni che di quantità di dati in totale sicurezza rendendo così la scalabilità solo una questione amministrativa.

Mi piacerebbe approfondire ogni aspetto affrontato al trainig ma non sarebbe mai esaustivo e credo che per chi non ha ancora affrontato l'argomento sia più importante capire macroscopicamente quali siano eventualmente gli argomenti di proprio interesse da approfondire.

Argomenti di approfondimento


Compute Engine (VM scalabili e ad alte prestazioni)

Le VM di Compute Engine possono essere create utilizzando una delle configurazioni disponibili scelta tra quelle più utilizzate o può essere scelta l'opzione di creare tipi di macchine personalizzati in base alle esigenze specifiche.
Approfondimento: cloud.google.com/compute/

Kubernetes

E' un sistema open-source ( è stato fatto anche un confronto con altri due sistemi ) di automazione della distribuzione, ridimensionamento e gestione di applicazioni containerizzate. Raggruppa i contenitori (Containers) che costituiscono un'unità standardizzata che riunisce tutti i componenti e le dipendenze di un'applicazione, inclusi il codice, il runtime, i file binari e le librerie.
Approfondimenti : cloud.google.com/kubernetes-engine/

AppEngine

Google App Engine è una piattaforma completamente gestita che astrae del tutto l'infrastruttura, permettendo di concentrarsi esclusivamente sul codice. Significa che non ci si dovrà più preoccupare della parte legata alla scalabilità dell'app nel gestire il traffico, nel bilanciamento del carico, nel controllo dello stato e l'idoneità delle istanze, nonché l'applicazione di aggiornamenti al sistema operativo di base: tutte queste operazioni verranno completamente gestite da Google. App Engine supporta fin da subito Node.js, Java, Ruby, C#, Go, Python e PHP. App Engine è progettato per fare in modo che l'utente possa sfruttare un ecosistema crescente di servizi gestiti, accessibile con una semplice chiamata API.
Approfondimenti: cloud.google.com/appengine/

Cloud Functions (beta)

Modelli di calcolo completamente serverless possono essere attivati on demand in risposta a eventi provenienti da qualsiasi origine. Cloud Functions consente di creare e distribuire servizi a livello di singole funzioni, piuttosto che a livello di intere applicazioni, container o VM.
Approfondimenti: cloud.google.com/functions/

Bigtable

Un servizio di database NoSQL ad alte prestazioni per carichi di lavoro analitici e operativi di grandi dimensioni. È lo stesso database su cui si basano molti dei principali servizi di Google, tra cui Ricerca, Analytics, Maps e Gmail.
Approfondimenti: cloud.google.com/bigtable/

Cloud Storage

Si tratta di archiviazione di oggetti unificata per sviluppatori e aziende, dalla distribuzione di dati in tempo reale all'analisi/ML dei dati fino all'archiviazione definitiva dei dati. 
Approfondimenti: cloud.google.com/storage/

Cloud SQL

Si tratta di un servizio di gestione di database relazionali PostgreSQL (beta) e MySQL nella cloud. Offre prestazioni elevate, scalabilità e praticità ni una infrastruttura di database per le applicazioni eseguite in qualsiasi piattaforma.
Approfondimenti: cloud.google.com/sql/

Cloud Spanner

Tutti i vantaggi tradizionali di un database relazionale ma scalabile orizzontalmente fino a centinaia o migliaia di server per gestire i più imponenti carichi di lavoro transazionali.
Approfondimenti: cloud.google.com/spanner/

Cloud Datastore

Si tratta di un database NoSQL a scalabilità elevata per le applicazioni web e per dispositivi mobili. Gestisce automaticamente il partizionamento orizzontale e la replica. Funzionalità come transazioni ACID, query simili a SQL, indici e molto altro ancora.
Approfondimenti: cloud.google.com/datastore/

BigQuery

Un data warehouse aziendale veloce, economico e completamente gestito per l'analisi di dati  su scala petabyte per l'analisi di Google. BigQuery è serverless e può eseguire la scansione di TB in pochi secondi e di PB in pochi minuti.
Approfondimenti: cloud.google.com/bigquery/

Pub/Sub

Base semplice, affidabile e scalabile per l'analisi dei flussi e i sistemi di calcolo basati su eventi. 
Approfondimenti:  cloud.google.com/pubsub/

Dataflow

Elaborazione semplificata dei dati in modalità streaming e batch, con affidabilità ed espressività garantite. Supporta uno sviluppo rapido e semplificato delle pipeline mediante API Java e Python .
Approfondimenti: cloud.google.com/dataflow/

Dataproc

Un modo più veloce, facile ed economico per eseguire Spark e Hadoop.
Approfondimenti: cloud.google.com/dataproc/

Datalab

Strumento interattivo di facile utilizzo per l'esplorazione, l'analisi e la visualizzazione dei dati e il machine learning.  Basato su Jupyter (precedentemente IPython), vanta un vasto ecosistema di moduli e una solida knowledge base. Consente di analizzare i dati in Google BigQuery, Cloud Machine Learning Engine, Google Compute Engine e Google Cloud Storage tramite Python, SQL e JavaScript.
Approfondimenti: cloud.google.com/datalab/

Machine Learning

Servizio di machine learning su larga scala con modelli che coprono un ampio set di scenari, dalla creazione di modelli di regressione sofisticati alla classificazione delle immagini. È portatile, completamente gestito e integrato con altri prodotti della piattaforma Google Cloud Data, ad esempio Google Cloud Storage , Google Cloud Dataflow e Google Cloud Datalab ,
Approfondimenti : cloud.google.com/products/machine-learning/

La location

 NH Milano Congress Center ( Assago ) è stata perfetta, facile da raggiungere con i mezzi e vicina alla tangenziale ovest. L'audio era forte e pulito e ci sono diversi schermi giganti (proiezioni ben visibili e di ottima qualità) che ti permettono di seguire tutte le operazioni senza nessun problema.


Con questo evento sono molti i contenuti che si ha la possibilità di visionare e studiare  sia prima dell'evento (anticipati via mail) che successivamente. Vengono forniti link di approfondimento, Video, Accessi per testare e valutare

I vari vantaggi delle soluzioni Google:

  • Possibilità di porting o di sviluppo all'interno di containers o di deploy direttamente all'interno del Coud
  • L'ambiente viene costantemente verificato al fine di individuare problemi di varia natura
  • Sono disponibili differenti ambienti con diversi sistemi operativi preconfigurati ed ottimizzati che riducono lo spreco di risorse.
  • Possono essere utilizzati moltissimi linguaggi di programmazione
  • Il costo viene calcolato al secondo di utilizzo e questo porta in media ad un risparmio del 60% rispetto ad una VM tradizionale.
  • GitHub

Le figure coinvolte in Cloud OnBoard 

E' stato pensato per IT Manager, System Engineer e Professionisti dell’IT, Developer, Solution Architect e Business Leader che stanno esplorando i vantaggi delle soluzioni cloud o non hanno ancora una conoscenza approfondita di Google Cloud Platform. Oltre alla formazione tecnica per iniziare ad utilizzare Google Cloud Platform avrai accesso a interessanti indicazioni, suggerimenti, best-practice e alle sessioni di Q&A con il team GCP.

Altri link:

Pagina ufficiale: https://cloud.google.com/

Modernizing IT in a Cloud-First World: A Global Digital Conference in programma il 28 marzo
Prossimo evento webinar live Google Cloud OnAir in programma il 19 aprile
GOOGLE CLOUD CERTIFIED: Ottieni il tuo Certificato
Google Cloud Training : cloud.google.com/training

lunedì 12 marzo 2018

Bootstrap v4 - aggiungere il touch al componente Carousel

Come abilitare lo scorrimento del componente Carousel presente in Bootstrap v4 tramite il touch 


Se avete creato una Presentazione in Bootstrap versione 4 ed avete provato a visualizzarla da un dispositivo mobile, avrete sicuramente fatto caso che l'inevitabile abitudine di scorrere avanti e indietro passando il dito (swipe) sullo schermo nella direzione desiderata non produce effetti.

Per questo e per altri casi di utilizzo in cui vogliamo implementare l'utilizzo delle gesture, ci viene incontro uno script chiamato hummer.js

Di seguito lo utilizzeremo per abilitare le gesture di scorrimento avanti e indietro sulla nostra presentazione.

Procediamo come al solito ad aggiungere i nostri riferimenti necessari al funzionamento.

Come prima cosa Aggiungere i riferimenti ad hummer.js

Possiamo procedere in due modi: (A) Scaricando il javascript da depositare sul nostro sito, (B) procedendo utilizzando i riferimenti ai CDN

Metodo (A) : Scaricare il file dal sito ufficiale in una cartella js (ad esempio):
hummer.js è scaricabile da qui
Aggiungere nelle nostre pagine il riferimento al javascript scaricato all'interno del tag <head> ad esempio
<script src="js/hammer.min.js"></script>

Metodo (B) aggiungere solo il riferimento CDN all'interno del tag HEAD
<script src="https://cdnjs.cloudflare.com/ajax/libs/hammer.js/2.0.8/hammer.min.js" integrity="sha256-eVNjHw5UeU0jUqPPpZHAkU1z4U+QFBBY488WvueTm88=" crossorigin="anonymous"></script>

Aggiungere lo script che ci permetterà di attivare la funzione..

Prima che si chiuda il tag BODY aggiungere il seguente script:
<script> $('.carousel').each(function () { var $carousel = $(this); var hammertime = new Hammer(this, { recognizers: [ [Hammer.Swipe, { direction: Hammer.DIRECTION_HORIZONTAL }] ] }); hammertime.on('swipeleft', function () { $carousel.carousel('next'); }); hammertime.on('swiperight', function () { $carousel.carousel('prev'); }); }); </script>

Descrizione

In pratica su tutti gli elementi con la classe "carousel" presenti nel nostro documento verrà controllato se viene fatto un swipe (ovvero uno scorrimento del dito) in senso orizzontale sul nostro elemento.
Se viene rilevato un evento con direzione destra o sinistra viene eseguito il comando predefinito che bootstrap associa a questo elemento per passare alla slide precedente ("prev") o successiva ("next")

Hommer è troppo interessante per non essere approfondito quindi torneremo sull'argomento.




lunedì 29 gennaio 2018

spectre x360 unboxing

Unboxing HP Spectre x360 Notebook con Active Pen inclusa Edizione 2017 (13-ae004nl)

Finalmente anche in Italia HP Store mette a disposizione la versione aggiornata dello Spectre X360
Non solo con processore I7 di ottava generazione ma anche con 16Gb di memoria RAM
Oltre alle caratteristiche elencate in seguito sono da segnalare anche un sensore per le impronte e  la webcam frontale TrueVision HD IR con doppio microfono integrato e supporto per il riconoscimento facciale di Windows Hello.
Questo modello in particolare non utilizza la tecnologia Sure View per oscurare lo schermo per motivi di privacy, che è presente sui modelli da 1080p.


Caratteristiche del modello in oggetto:
Windows 10 Home 64 Intel® Core™ i7-8550U Schermo tattile 4K da 13,3" (33,8 cm) (3840 x 2160) - Active Pen inclusa 16 GB di SDRAM SSD da 512 GB Scheda Grafica Intel® UHD 620
Lettore di impronte digitali
Webcam frontale TrueVision HD IR (doppio microfono e supporto riconoscimento facciale di Windows Hello)
1 porta USB 3.1 (Gen 1) Tipo A
2 Thunderbolt 3/USB Type-C
1 lettore per le schede micro SD Layout tastiera e software in Italiano HP Active Stylus: spen-hp-03 by PRO360team PRO360Blog.com Music: https://www.bensound.com

lunedì 22 gennaio 2018

ASP.NET - Errore : Valore potenzialmente pericoloso Request.Form rilevato dal client

ASP.NET - (validateRequest) Perché e come ovviare a questo errore

ASP.NET impedisce in modo proattivo gli attacchi da valori pericolosi.
La funzionalità è stata progettata per aiutare a prevenire alcuni attacchi script injection in codice di script client o HTML.

Risoluzione

È possibile disattivare la verifica della richiesta impostando l'attributo validateRequest su false puntualmente sulla pagina o a livello di applicazione.

Disattivare la convalida della richiesta di una pagina
All'inizio della pagina ASP:

<%@ Page validateRequest="false" %>

Disattivare la convalida della richiesta per l'applicazione
Nel file web.config:
 <configuration> 
  <system.web> 
    <pages validateRequest="false" /> 
  </system.web> 
</configuration> 

Fonte: support.microsoft.com

E' possibile modificare l'impostazione in fase di distribuzione del codice utilizzado il seguente comando di PowerShell:

Set-WebConfiguration "//system.web/pages/@validateRequest" IIS:\Sites\MyWebSite -Value $false


Maggiori dettagli sull'utilizzo del comando set-WebConfiguration : docs.microsoft.com


by PRO360team
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mercoledì 15 novembre 2017

Sviluppo Web - Aprire un file PDF su una specifica pagina

Sviluppo Web - Aprire un file PDF su una specifica pagina


A volte capita che dobbiamo far visualizzare all'utente un documento di qualsiasi natura. Può anche capitare che questi documenti siano di diverse pagine ma a noi interessa far visualizzare un puto specifico del documento che magari è sviluppato in diverse pagine.
Immaginiamo ad esempio si tratti di un contratto o di un manuale di istruzioni.
Se parliamo di un determinato argomento è scomodo indicare che è presente nel documento linkato per poi far ricercare e scorrere il documento all'utente.

I metodi sono quindi due:

  1. linkare all'utente solo le pagine che abbiamo precedentemente scorporato dal documento completo che comprende solo la parte di interesse.
    Pro: documento da far scaricare più leggero
    Contro: Dobbiamo elaborare il documento per tutte le parti che intendiamo linkare. In più limitiamo l'Utente alla sola visualizzazione della parte estratta quando magari vorrebbe approfondire.
  2. linkare la pagina all'interno del documento intero
    Pro: Il documento è uno solo e può essere linkato più volte. Il documento essendo  in cache potrà essere scaricato velocemente dalla seconda volta in poi.
    Contro: Il documento se di notevole dimensione inciderà sui tempi di caricamento.


Personalmente, se non costretto preferisco utilizzare la seconda via..
Per comodità riporterò le indicazioni che sono presenti sul sito Adobe a questo indirizzo:
Creazione di un URL per aprire un file PDF in una pagina specifica

Apertura di un file PDF su una pagina specifica

Per impostare un collegamento HTML su una pagina specifica in un file PDF, aggiungete #page=[numero pagina] nella parte finale dell'URL del collegamento.

Ad esempio, questo tag HTML apre la pagina 4 di un file PDF definito myfile.pdf:


HREF="http://www.example.com/myfile.pdf#page=4">



Nota: se utilizzate posizioni del server UNC (\\nome server\cartella) in un collegamento, impostate i collegamenti in modo che si apra su una destinazione specificata tramite la procedura illustrata nella sezione seguente. Se utilizzate URL contenenti indirizzi del disco rigido (c:\cartella\), non è possibile impostare collegamenti ai numeri di pagina o alle destinazioni configurate. Nei prodotti Adobe Acrobat 7.0, il collegamento a un numero di pagina funziona solo se utilizzate posizioni HTTP o HTTPS. Le posizioni server UNC funzioneranno solo se utilizzate il metodo delle destinazioni configurate delineato nella seguente sezione del documento.

Apertura di un file PDF in una destinazione configurata

Per destinazione si intende il punto finale di un collegamento rappresentato dal testo nella scheda Destinazioni. Le destinazioni consentono di impostare percorsi di navigazione in una raccolta di documenti PDF Adobe. Il rimando del link a una destinazione è preferibile al rimando a una pagina specifica, poiché presenta il vantaggio di non essere influenzato dall’aggiunta o dall’eliminazione di pagine nel documento di destinazione.

Per impostare una destinazione in Acrobat 7.0 (Professional o Standard):

  1. Impostate la posizione della pagina e lo zoom come desiderato.
  2. Selezionate Vista > Schede di navigazione > Destinazioni per aprire la scheda Destinazioni.
  3. Selezionate Opzioni > Nuova destinazione nella scheda Destinazioni.
  4. Assegnate un nome alla destinazione.
  5. Create un collegamento HTML che punti a questa destinazione aggiungendo #[nome destinazione] nella parte finale dell'URL dei collegamenti.

Ad esempio, questo tag HTML apre una destinazione definita "glossary" in un file PDF chiamato myfile.pdf:

HREF="http://www.example.com/myfile.pdf#glossary">



Buon lavoro!

Servizi

Di seguito puoi trovare una sintesi dei servizi offerti. Se hai bisogno di qualcosa di più specifico, non esitare, invia la tua richiesta tramite il form presente più in basso, la soluzione potrebbe essere a portata di mano. Se non esiste una soluzione pronta all'uso, un preventivo non costa nulla!

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Supporto alle PMI nella configurazione e gestione della loro infrastruttura informatica sia lato workstation che server.

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di autogestirli in autonomia, responsive e
ottimizzati SEO.

Il sito dev'essere accattivante, veloce, funzionale e deve rispecchiare l'identità Aziendale.

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